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Casetta dell'Acqua,TORRE DE ROVERI via Papa Giovanni XXIII fr.47

Info Generali

  • TORRE DE ROVERI via Papa Giovanni XXIII fr.47

Altri luoghi di interesse

Info generali

  • Sabato 24 marzo 2018 ore 9.00
  • Piazza del Donatore

L'Amministrazione Comunale organizza la 23a Giornata del Verde Pulito
Il ritrovo è previsto alle 9.00 in Piazza del Donatore.

Parteciperanno le classi Prima e Quinta Elementare.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

La Giornata del Verde Pulito riveste ormai  da vari anni un ruolo significativo nel contesto regionale, sia di sensibilizzazione e informazione ai cittadini sulle questioni ambientali che di realizzazione di azioni concrete di pulizia e sistemazione di aree a verde nei Comuni che aderiscono all’iniziativa.

 

La nascita di Torre de' Roveri

L'attuale comune e la parrocchia di Torre de' Roveri sono nati in seguito a due successivi smembramenti del vecchio territorio pedrenghese.

Nel 1699 avvenne il primo scorporo dietro richiesta degli abitanti di quella zona, "la Contrada della Torre e il Colle d'Argon", che volevano formare una loro parrocchia, poichè si sentivano troppo isolati e desideravano l'assidua presenza di un sacerdote.

La voglia di secessione era presente già da tempo: "... Pedrengo; ...Ha una contrada detta dei Rovari i quali godono i comunali col comune et sotto l'istesso consolato ma non vogliono pagar le gravezze..." (dalla Relazione di Zuanne da Lezze del 1596, già citata).

Questa esigenza divenne sempre più viva nella popolazione, da quando Don Francesco Agazzi, per ordine del Vescovo, vi si recava per l'insegnamento della Dottrina e per le celebrazioni religiose, negli anni compresi tra il 1657 e il 1661. La parrocchia, istituita nel gennaio del 1699 con il nome di "Chiesa di S. Gerolamo", nacque dall'unione del primitivo "Oratorio di S. Gerolamo" della contrada della Torre (dove erano più frequenti le celebrazioni liturgiche), con l'Oratorio di S. Cristoforo" del Colle d'Argon. Il primo parroco, don Teodoro Ranzanici, fu eletto direttamente dagli "... uomini et abitanti della Contada...".

Al privilegio di scegliersi il proprio parroco, gli abitan Borgogna, situato in territorio pedrenghese, si stabiliva quanto segue: "... pur rimanendo ancora in territorio del Comune di Pedrengo sarà dato in uso perpetuo al comune di Torre de' Roveri, il quale provvederà di conseguenza alla relativa manutenzione...". La roggia e il ponte ora sono proprietà demaniali e la manutenzione viene eseguita dall'Amministrazione della Provincia di Bergamo, ma in quel periodo erano ancora "proprietà del principe Giovanelli", che provvedeva alla relativa manutenzione. Qualche problema era invece sorto a riguardo del "Progetto di separazione patrimoniale", ma si giunse ad un accordo.

Il nostro Comune avrebbe versato a quello di Torre de' Roveri la: "somma di £ 15.000 (quindicimila) da corrispondere in tre rate annuali e, senzainteressi...". L'aggregazione delle due frazioni Brugali e Pitturello al Comune di Torre de' Roveri, faceva parte di un ampio progetto a livello statale. Infatti è dello stesso anno anche l'unificazione dei Comuni di Scanzo e di Rosciate, che erano divisi dal 1659. Sempre nel 1927 anche il Vescovo di Bergamo, Luigi Maria Marelli, decretavati di Torre hanno rinunciato solo nel 1997. All'inizio del ventesimo secolo venne costruita la Chiesa nuova, che consacrata, nel 1905, dal Vescovo Radini Tedeschi, venne dedicata a S. Gerolamo e alla Natività di Maria.

Nel 1927 avvenne il secondo stralcio. Le frazioni "Brugali e Pitturello", situate nel territorio compreso tra i due ponti, "ol pùt dè la Zèra e dè la Seriòla" (i ponti del torrente Zerra e della roggia Borgogna), in seguitoad un "decreto governativo", furono separate dal nostro paese e passarono definitivamnete al Comune di Torre de' Roveri. Un documento (Archivio comunale di Pedrengo) attesta le modalità del passaggio. Una commissione, costituita da tre rappresentanti del Comune di Pedrengo e da tre rappresentanti dei Brugali-Pitturello per il Comune di Torre de' Roveri e dai rispettivi Podestà, doveva esaminare l'operato dei periti, che avevano stilato il progetto di "Delimitazione territoriale e di separazione patrimoniale". La linea mediana della Roggia Borgogna fissava il confine dei due Comuni.

Ma sull'abbeveratoio, in prossimità del ponte sulla che le suddette frazioni facessero parte della parrocchia di Torre.

Alcune note lessicali, topografiche, storiche, sulle frazioni suddette. Il nome Brugali è connesso al termine dialettale "brùc" che corrisponde a "brugo". Brugo è il tipo di erica selvatica che ha l'arbusto sempreverde, un breve tronco con rami a cespuglio, adagiati al terreno, e fiori rossastri in lunghi grappoli. "O'l brùc" si usava per fare le scope. Le "cassìne ai Brugài" indicate sulla Carta topografica di Pedrengo del secolo scorso con il nome "Brugali" e "Brugali di Sotto", erano ubicate poco distanti dalla Borgogna che, in loco viene ancora chiamata semplicemente "la seriòla".

Il "Pitturello" è la zona al quadrivio delle strade per Albano, Negrone, Pedrengo, Torre. Questa frazione nacque all'inizio del 1800 quando Pietro Barbetta, proprietario dei terreni circostanti, vi costruì dapprima la sua casa, poi quella dei figli e dei nipoti via via che la famiglia cresceva. La frazione aveva anche la sua chiesetta dedicata alla Madonna del Buon Consiglio, posta su un angolo del quadrivio.

Testo tratto da documentazione presso Biblioteca Comunale.